sabato 6 giugno 2009

MND - Capitolo 17


Sono finalmente riuscita a pubblicare il nuovo capitolo. E' stato un parto particolarmente difficile, perché tra le tante altre cose è cominciata la sessione d'esami estiva e mi tocca stare dietro a tutto quanto. MND è un buon modo per rilassarsi dopo aver sacrificato i neuroni più grossi al diritto privato (anche se la leggenda vuole che io di neurone ne abbia uno solo, grosso, grasso e cattivo).

Comunque sia, anche il capitolo 17 è andato. L'ho intitolato "La trappola" per ovvie ragioni, anche se ero indecisa tra "Passaporta", "La bottiglia" e "Nella landa gelata" :P Che gran sforzo di fantasia, eh?

Ho avuto un serio momento di crisi quando ho dovuto tradurre questa parte in particolare:


"On another plane, certainly. And Ron, I thought you were very, very brave.
And a brilliant fithter up untile Pettigrew blindsided you."

Harry noticed that Luna was every bit as... different as in years
past, but not nearly as vague. It was as if something had finally focused her
somehow. And the bit about Godric's Hollow was uncanny. If she'd been teaching
divination, he might have paid attention. Or at least tried to.

"A plane? You mean one of those Muggle flying things? I never saw one while
we were there."

"Not an airplane, Ron. Luna means a plane of perception, I think," Hermione
told him. Harry noticed she too appeared intrigued.

"Either way she's been a bit of an airhead lately, haven't you,
Luna?" came a voice Harry recognized only too well; Ginny had arrived to greet
the day. He noticed Dean was not with her. Time to go then!


Il gioco di parole si basa sul fatto che "plane" significa sia "piano" che "aeroplano", cosa che in italiano è impossibile da rendere perché da noi "piano" non si piglia molto con "aeroplano" o "aereo".

Mi è stato suggerito da un uomo sveglio di usare "piano", "piano - pianoforte" e, invece di "airhead" ("testa sopra le nuvole"), "suonata"; il tono però finiva per essere un po'... spregiativo, comunque diverso da quello che si rende nel testo originale :P Così alla fine ho optato per l'assonanza tra "altro piano" e "aeroplano", sperando di non essermi allontanata troppo dall'atmosfera originale.

In questo capitolo Harry scopre la sua forma animagus. Speravo che si sarebbe strasformato in fenice, vi dirò, ma il thestral è sicuramente una trovata molto originale :D Un po' Gary Stu D: ma Harry mi sta troppo simpatico, in questa fanfiction, per preoccuparmi della cosa.

Ah, e poi c'è una scenetta romantica tra Harry e Hermione, che immagino molto fans stessero aspettando con ansia :D Personalmente non mi è piaciuto molto il contesto della caverna, ma l'atmosfera è mooolto carina.

Detto questo, ringrazio tutti coloro che hanno commentato e/o hanno aggiunto la storia tra i loro preferiti (è sempre un grande onore, anche per me che non sono la vera e propria autrice) :D

Ci vediamo al prossimo capitolo

Io (con le calze a righe rosse marroni e arancio)

sabato 2 maggio 2009

Calzini spaiati


Ultimamente il mio cervello fa le capriole. Le punta delle dita mi prudono, i palmi delle mani si scaldano, e con uno strano senso di impazienza comincio a giocherellare con la matita o con la tastiera del pc portatile, come se stessi spremendo il flacone quasi finito di shampoo per farne uscire le ultime gocce.


Sembrano i sintomi di qualche strana malattia, non è vero? Quel genere di bizzarre ed imbarazzanti patologie per cui alla televisione hanno sempre la soluzione pronta ("Il tuo problema è un fastidioso prurito intimo? Non sentirti più sola!", "Non farti bloccare dalla diarrea! Ricomincia ad evacuare regolarmente!"). Invece no.


Non so di cosa si tratti. E' una questione di testa e di stomaco, di cuore e di tante altre cose, una strana impazienza che ultimamente mi pizzica la pancia, come se dovessi fare un migliaio di cose e non sapessi da quale cominciare. Per qualche strana ragione, questo bisogno si traduce nel desiderio di scrivere. Qualcosa.


Un racconto, la lista della spesa, il mio nome, il mio nome al contrario, una filastrocca, una poesia, il nome della persona che amo, una lettera, l'alfabeto, l'alfabeto in corsivo, l'alfabeto in stampatello, i numeri dall'uno al cento. Qualcosa.


Per cui eccomi qui, a raccontare a voi, chiunque siate, i miei qualcosa. I miei qualcosa assolutamente ultra mega iper poco importanti, cercando quel qualcosa che invece sta cercando di venire fuori e che io non ho ancora capito.


Come una calzina spaiata che cerca la compagna, caduta chissà dove e chissà quando dal cesto della biancheria.


Vostra affezionata,

Io (oggi senza calze perché fa caldo)